L’importanza di un’adeguata istruttoria, volta a verificare la veridicità degli incarichi rivestiti e dichiarati, assume un valore e un’importanza determinante in procedure come quella dell’art 18 della legge 30 dicembre 2010 n. 240, la quale prevede la selezione del vincitore sulla base dell’esclusiva valutazione dei curricula, pubblicazioni scientifiche e delle attività didattiche svolte per come esse vengono dichiarate dai candidati e sotto la propria responsabilità.
Una volta accertato che gli incarichi del candidato che assume di aver svolto risultano non confermati e, quindi, non veritieri, l’Amministrazione avrebbe dovuto escluderlo dalla procedura concorsuale di cui si tratta, in ossequio al principio dell’autoresponsabilità che costituisce il cardine fondamentale dell’intera disciplina in materia di dichiarazioni sostitutive con la conseguenza che al privato è precluso di trarre qualsivoglia vantaggio da dichiarazioni obiettivamente non rispondenti al vero.
Il curriculum rappresenta l’unico elemento che viene interamente valutato per cui la non veridicità anche di un solo titolo è idonea a inficiare l’intero contenuto di quanto dichiarato dal concorrente, in quanto la singola dichiarazione mendace rileva sotto un profilo oggettivo e conduce alla decadenza dei benefici ottenuti, a prescindere dal fatto che la singola dichiarazione sia stata valutata positivamente ai fini dell’idoneità alla chiamata come Professore universitario