Qualora un provvedimento (decreto rettorale) non sia mai stato reso oggetto di alcuna pubblicazione da parte dell’amministrazione universitaria, né al momento della sia adozione né successivamente, lo strumento per impugnarlo è quello dei motivi aggiunti, anche a prescindere dalla lesività di tale decreto.
Non spetta ad un ricercatore contestare la legittimità del titolo che consente ad un professore associato di permanere in Ateneo nello stesso S.S.D. – a meno che egli non ambisca, evidentemente, a quel posto – sul presupposto di un asserito immaginabile pregiudizio che il medesimo patirebbe (in caso di assunzione) nel “coesistere” in Ateneo, nel medesimo S.S.D., con un docente ivi incardinato in conseguenza di un provvedimento gravemente illegittimo, in quanto questi non ha alcuna legittimazione a contestare il titolo dell’altro a “coesistere”, eventualmente, con lui nel medesimo S.S.D., non spettando allo stesso appellante nessun potere di controllo sulla legittima coesistenza, nello stesso Ateneo, di altri colleghi.